Loris Lai - Italia/Belgio 2024 - 90’ - da 15 anni - In collaborazione con il Film Festival Diritti Umani Lugano - Prima svizzera

Striscia di Gaza, 2003. In prossimità di Gaza sono ancora presenti insediamenti israeliani, la seconda intifada è in corso. Il 43% della popolazione ha meno di 14 anni. Questo dicono le didascalie iniziali. Mahmud è un undicenne palestinese che vive a Gaza con la madre, vedova di un "martire" della resistenza, e la aiuta a vendere mazzi di timo, muovendosi in una città devastata tra allarmi, bombardamenti, coprifuoco. Sulla spiaggia che frequenta per imparare a surfare, Mahmud vede un ragazzino con la tavola da surf muoversi furtivamente e rientrare nell'insediamento israeliano vicino ai posti di blocco: è Alon, figlio unico di una coppia di ebrei. Sfidando coloro che diffidano della loro amicizia i due ragazzi impareranno le basi di quello sport grazie a un giovane surfista straniero. I momenti in acqua sono per Mahmud l'unico sollievo dalla dura quotidianità. Attraverso lo sguardo dei ragazzi protagonisti il film, girato nel 2022 in Tunisia, ci trasporta in una delle tante stagioni del complesso conflitto israelo-palestinese.

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Sinossi

Ispirato da un romanzo, il film propone il tema dell’amicizia fra due ragazzi, attraverso episodi di vita a Gaza, Palestina, durante la seconda intifada. (inizi anni 2000)

I protagonisti del film, abitanti di Gaza, palestinesi e israeliani, raccontano le vicissitudini a cui sono confrontati in un paese dove i conflitti presenti da decenni hanno plasmato le mentalità e dove i pregiudizi che ne sono derivati rendono difficile la vita quotidiana, anche ai giovanissimi.

Nei loro passatempi il conflitto israelo-palestinese diventa un gioco dove combattere con armi di cartone;
-alcuni di loro vengono strumentalizzati dagli adulti per attaccare il nemico; -frequentare un ragazzo ebreo può diventare, per un giovane palestinese, fonte d’esclusione da parte dei compagni di gioco ma anche pericoloso per la propria incolumità.

È in questo contesto che due ragazzini, Mahmud palestinese e Alon ebreo, si incontrano sulla spiaggia perché condividono la passione per il surf e fra loro nasce un rapporto d’amicizia.
Sarà poi anche grazie all’aiuto di Dan (trentenne maestro di surf ex campione, la cui carriera di sportivo professionista si è infranta a causa di un infortunio), che i due ragazzini continueranno ad incontrarsi anche per migliorare le tecniche del surf.
Da parte sua Dan (che ha perso la sorella medico, in seguito ad un attacco nella striscia di Gaza, mentre lavorava come volontaria presso un ospedale) vive solo ed è diventato dipendente da antidolorifici in maniera tossica. Il dolore e la solitudine l’hanno spinto a chiudersi e ad isolarsi dal resto del mondo.  
Occuparsi dei corsi per i due ragazzini diventerà uno stimolo che gli permetterà di uscire dall’ isolamento e lasciare i medicamenti, tornando in sella al surf.

Questa storia che potrebbe sembrare una storia banale di incontri, diventa, a causa del conflitto persistente, la storia di vite dense di ostacoli, paure, incognite a sottolineare come i conflitti e la violenza che li caratterizzano, diventano la trama in cui la vita quotidiana si svolge e da cui tutto dipende, rendendo dolorosa la maggior parte delle scelte.
Uscire da casa può diventare pericoloso a causa degli attacchi armati; andare a scuola può diventare impossibile a causa del coprifuoco ma anche costruire un’amicizia con qualcuno che fa parte di un popolo ritenuto nemico dalla maggioranza, può diventare un’impresa utopica.

Ma sarà la passione per il surf che permetterà ai ragazzi di dimenticare per qualche ora al giorno il contesto in cui sono immersi.
La passione che darà loro la possibilità di vivere qualcosa di costruttivo, di confrontarsi con le loro capacità, di competere in modo sano, tenacemente, di vivere insomma quello che dovrebbe caratterizzare la vita di ogni essere umano, costruire un futuro in cui la fiducia in sè e negli altri diventi possibile.

Approfondimento

La Striscia di Gaza occupa una superficie di poco superiore al distretto di Lugano: è una striscia lunga 41 km e larga 6 - 10 km, più o meno come se il piano di Magadino si estendere da Locarno a Grono, ed è  abitata da oltre 2 milioni di persone. Venne occupata da Israele dal 1967 al 2005, periodo durante il quale c'erano coloni e soldati israeliani; il film è ambientato in quel periodo. Nel 2005 Israele ha ritirato i coloni, ma da quel momento la Striscia è stata sottoposta a un blocco totale ed è stata definita la più grande prigione a cielo aperto del mondo.